LA CSRD ED IL CONTROLLO DELLA MATERIALITÀ DINAMICA

La
CSRD va a sostituire la NFRD - Non-Financial Reporting
Directive (Direttiva 2014/95/EU). Obiettivo della CSRD è quello di aumentare
la trasparenza in materia ambientale, sociale e di governance,
contrastare il greenwashing e rafforzare l’impronta
sostenibile dell’economia e del mercato europeo.
Inoltre,
la CSRD rafforza le norme attualmente in vigore sulla rendicontazione non
finanziaria della Non- Financial Reporting Directive (NFRD),
per adeguarle alla transizione dell’UE verso un’economia sostenibile.
Con
la CSRD si apre un nuovo scenario: Il controllo della materialità dinamica, che
consiste in un monitoraggio continuo con il coinvolgimento degli stakeholders.
I
requisiti di reporting saranno sviluppati secondo il principio della
doppia materialità: in altre parole, alle imprese sarà richiesto di
divulgare informazioni sia sui rischi ambientali e sociali a cui sono esposte,
sia sugli impatti provocati dalle attività aziendali sui fattori di
sostenibilità.
Rispetto
alla precedente versione della direttiva, i requisiti della CSRD richiedono
informazioni più approfondite sulla strategia e sugli obiettivi delle aziende,
sul ruolo del board e del management, e sui cosiddetti “intangible asset”, per
esempio il capitale sociale, umano e intellettuale. Le imprese dovranno
spiegare anche come sono state selezionate queste informazioni. Inoltre,
dovranno fornire dati e informazioni su aspetti inerenti le proprie catene
mondiali di approvvigionamento e chiarirne gli impatti sulla
sostenibilità. I dati divulgati dovranno essere di tipo quantitativo e
qualitativo, storici e prospettici (backward - e forward - looking)
e, a seconda delle necessità, dovranno coprire breve, lungo e medio
periodo.
Un
nuovo approccio per accompagnare le imprese in una pianificazione strategica e
sistemica della sostenibilità.
Si
segnala sul tema, l'articolo, di Enzo Rocca sul NT del Il Sole24Ore del
10.02.2023, in cui viene messa in evidenza la grande novità della nuova
direttiva sul reporting di sostenibilità, in relazione alla doppia materialità.
Invero,
le problematiche ed i rischi ambientali, sociali, concernenti il personale, il
rispetto dei diritti umani e le questioni relative alla lotta alla corruzione
attiva e passiva hanno inevitabilmente degli impatti rilevanti sulla situazione
economica e finanziaria dell’impresa, finora del tutto ignorati.
La
normativa vigente prevede la sola valutazione degli impatti significativi, negativi
o positivi, delle attività di business sull’ambiente e la società (Impact materiality)
in una prospettiva definita “inside-out”, ovvero considerando gli impatti che
l’organizzazione ha sull’ambiente esterno.
Con Direttiva CSRD (Corporate sustainability
reporting directive) il reporting di sostenibilità dovrà valutare una doppia materialità
(Double materiality) con le possibili interdipendenze tra queste due dimensioni
di analisi inside - outside e anche outside - inside.
E’
stato, infatti, previsto l’obbligo di comunicare le informazioni utili a
comprendere le modalità in cui i temi rilevanti ESG incidono sull’impresa
(approccio “outside - inside”) valutando gli effetti finanziari rilevanti
sull’organizzazione in termini di materialità finanziaria (Financial materiality).
Al
fine di generare un corretto report di sostenibilità, sarà fondamentale un
altro aspetto innovativo, si dovrà, cioè, prendere in considerazione ciò che
accade nell’intera catena del valore aziendale, a monte e a valle. L’Azienda
dovrà, quindi, vigilare anche sulle attività che non sono sotto il controllo
dell’impresa.
Si
dovranno considerare i temi rilevanti in termini ESG in una prospettiva di
breve, medio e lungo termine, poiché dal punto di vista finanziario si generano
o si possono generare dei rischi e delle opportunità che possono o potrebbero
avere un’influenza sostanziale sulle performance economico-finanziarie
aziendali (sui flussi di cassa, sullo sviluppo aziendale, sulla performance
economica, sulla posizione finanziaria, sul costo del capitale o sull’accesso
alle fonti di finanziamento dell’impresa).
La
rilevanza dei rischi e delle opportunità dovrà essere valutata in base alla
probabilità di accadimento e all’entità dei potenziali effetti finanziari
(cosiddetta severity) e tenere conto non solo della gravità dell’impatto ma
anche del suo perimetro di diffusione e della possibilità rimediarvi.